Si celebra nel 2024 il 150° anno dalla prima migrazione italiana in Brasile, annata dedicata alla commemorazione della prima partenza avvenuta il 21 febbraio 1874 di 388 migranti veneti e trentini, che partirono dal porto di Genova per sbarcare a Vitòria a bordo del vapore Sofia.
L’avvento dell’industrializzazione e la crisi agricola che travolsero le campagne italiane alla fine del 1800 spinsero infatti i primi italiani a migrare in Brasile, terra affamata di manodopera e ampiamente pubblicizzata dai connazionali europei all’estero e dallo stesso governo brasiliano, come luogo che prometteva prosperità, abbondanza ed equilibrio.
Questa ricorrenza viene celebrata nel corso di tutto il 2024 in Italia e in Brasile attraverso commemorazioni, eventi, conferenze e spettacoli dedicati alla memoria dei primi migranti e ai discendenti dei migranti di allora.
Per ricordare le prime partenze e per rendere omaggio allo stretto legame tra Italia e Brasile sul fattore comune dell’importanza delle migrazioni di ieri e oggi, le autorità del Parlamento brasiliano hanno infatti istituito il Dia Nacional do Migrante italiano per onorare un incontro fra culture che ha permesso di gettare le fondamenta per la creazione di un patrimonio condiviso.
In Brasile risiede, oggi, la più grande comunità di italo-brasiliani al mondo, che stima circa 32 milioni di persone, concentrate prevalentemente negli Stati di San Paolo, Minas Gerais, Espírito Santo, Rio Grande do sul, Santa Caterina e Paranà, ma anche con una migrazione interna più recente negli Stati del Mato Grosso o Rondônia.
Questi luoghi sono ancora oggi culla di tradizioni culturali, gastronomiche, ma anche linguistiche della cultura di provenienza dei primi migranti italiani. È possibile, infatti, incontrare alcuni anziani parlare ancora il Mantuan, il Cremones, il Furlan o il Bergamasco, ma sopratutto il Veneto-brasiliano, riconosciuto e tutelato come Talian, esportato dai primi migranti veneti in Brasile e idioma dichiarato parte del patrimonio culturale del Brasile dal 2014.
Intriso di riconoscenza è stato il contributo del il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti , in occasione del Dia Nacional do Imigrante italiano, che ha parlato dello stretto legame che ancora oggi c’è fra l’Italia e il Brasile, relazioni che non sono mai state spezzate dalla prima partenza dei migranti e che contribuiscono a un clima di cooperazione e di riconoscenza nei confronti dei veneti, ai quali i brasiliani devono lo sviluppo del loro paese grazie soprattutto all’esportazione della loro concezione della cultura del lavoro, alla partecipazione al primo sviluppo del Brasile nel settore dell’agricoltura, grazie allo spirito imprenditoriale che li caratterizza.
Ciambetti ha reso infatti onore alla comunità italiana in Brasile, ricostruendo la difficoltà delle prime partenze e riconoscendo quanto lo sforzo e la fatica dei primi migranti, che partirono con la loro valigia di carta alla ricerca di fortuna e stabilità per fuggire dalla miseria verso un paese affamato di manodopera, abbia permesso di gettare delle fondamenta solide per il progresso del Brasile.
Le prime azioni verso questa riconoscenza sono riconducibili già al 1950, quando, per volere del presidente Eurico Gaspar Dutra, venne posata la prima pietra per ricordare i primi immigrati italiani in Brasile. Ciambetti nel suo discorso ha ricordato anche le tante le storie dei veneti-brasiliani, alcune di grandi successi, come quella della Tramontina, una società fondata nel 1911 da Enrico e Valentin Tramontina, emigrati veneti, che oggi gode di una posizione leader nel mondo con oltre 10 mila dipendenti, dieci stabilimenti distribuiti nel vasto territorio del Brasile, dove si producono ben 17 mila differenti articoli e, nella sola sede principale di Carlos Barbosa, la bellezza di un milione e 700 mila pezzi al giorno e con distribuzione e vendita in 120 Stati. La forza dei migranti di ieri ha saputo, secondo le sue parole, pur tra mille difficoltà, essere alla base dello sviluppo del benessere in queste terre lontane, divise da un oceano, ma legate da un forte senso di gratitudine fra loro.
Nel corso del 2024 sono state e saranno ancora tante altre le celebrazioni e commemorazioni per ricordare questo anniversario, per avvicinare le migrazioni di oggi e di domani alle migrazioni del passato. I primi migranti veneti partiti alla volta del Brasile erano spinti dall’aspirazione di voler prendere parte all’impresa di plasmare un Paese, con il desiderio di integrarsi nonostante il salto verso l’ignoto e i pochi beni che portavano con sè e la speranza di creare per sè stessi e per la propria famiglia una vita migliore. Il Brasile è stato per i migranti veneti una terra generosa, che ha saputo regalare gioie e dolori, ma soprattutto accoglienza e opportunità, valori che hanno alimentato la gratitudine dell’Italia nei confronti di un luogo che al tempo era così lontano e che sarebbe poi diventato culturalmente molto vicino. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato l’intervento di Ciambetti invitando a riflettere sull’indivisibilità dei destini umani e sulla connessione profonda che lega l’identità dell’essere umano.
Il 21 febbraio 2024 si è tenuto infatti, presso l’Ambasciata brasiliana a Roma, un momento conviviale per inaugurare l’importanza di questa ricorrenza, che ha puntato sul favorire il consolidamento delle relazioni bilaterali fra Italia e Brasile, che godono già di un rapporto ottimale, come sottolineato da Renato Mosca de Souza, ambasciatore del Brasile in Italia. È stata sottolineata l’importanza del cordone storico, culturale ed economico che lega i due paesi.
La festa presso l’ambasciata brasiliana è stata momento di esordio del film-documentario di Edoardo Mariani, Arrivedersi, che ha intervistato i discendenti dei primi migranti veneti un secolo e mezzo dopo la prima partenza, testimoniando così come le origini e la lingua sono ancora vivi e protagonisti della loro cultura di appartenenza. Il docufilm celebra anche i discendenti dei migranti dal Trentino, all’epoca sudditi dell’impero austro-ungarico e del coraggio dimostrato a trasformare la foresta a loro sconosciuta e selvaggia in un territorio propizio ricco di possibilità e risorse. Inoltre, viene ricostruita la toponomastica della migrazione attraverso la storia delle comunità di italiani migranti che fondarono delle città nel sud del Brasile in nome della saudade della terra d’origine, come Nova Padova, Nova Treviso, Nova Trento e Nova Tirol.
Tra i progetti più interessanti spicca il Festival delle Grandi Migrazioni promosso dal Centro Studi Grandi Migrazioni, associazione nata nel 2021 con sede a Carmignano di Brenta (PD), con la volontà di creare un contenitore e di promuovere e diffondere la cultura dell’italianità del mondo, attraverso la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale dell’emigrazione del passato, del presente e del futuro. Questo festival ha raccolto nel corso del 2024 una serie di eventi per celebrare questo importante anniversario, con lo scopo di rafforzare le connessioni fra Italia e Brasile e riproporre storie, tradizioni e voci della cultura italiana nel mondo.
In occasione della Festa dea Trebiatura, tenutasi a Campodoro (PD) tra il 20 e il 23 giugno, è stata istituita una mostra fotografica per ricordare attraverso immagini e fotografie recuperate dagli archivi storici le prime partenze dei migranti italiani, accompagnata dalle musiche della migrazione e a momenti conviviali di ballo con abiti tradizionali per rispolverare la tradizione veneta esportata nel mondo. Il tutto accompagnato anche dalla possibilità di assistere al documentario “Racconti di due Mondi” (2019), viaggio attraverso gli stati brasiliani dove ancora oggi si respira aria di italianità, ricco di interviste ai discendenti dei primi migranti veneti in Brasile.
L’associazione ha poi sviluppato l’iniziativa “Viaggio di Sola Andata per la Merica”, che si è tenuta in concomitanza con la festa del migrante ad Ugento (LE) tra il 31 luglio e il 3 agosto, celebrando l’italianità fra Puglia, Veneto e Americhe.
Per accompagnare la Festa Nazionale dell’Agricoltura di Santo Stefano dal 1 al 5 agosto presso Concordia Sagittaria (VE), è stata promossa un’iniziativa per rendere omaggio alla polenta, cioè l’Oro Giallo, elemento di unione delle comunità italo-venete migranti, simbolo della povertà, del duro lavoro e della pellagra, ma anche filo conduttore di valori sentimentali e culturali che contraddistinsero le migrazioni venete nel sud del Brasile.
Tra i progetti più interessanti, spicca l’iniziativa “Il Patto di Amicizia della Polenta tra Venda Nova do Migrante nello stato di Espirito Santo in Brasile e Castelminio di Resana”, promossa dal Centro Studi Grandi Migrazioni, che porterà nel mese di settembre in Italia un gruppo di nove volontari originari di Venda Nova do Migrante, rappresentanti dell’Associazione Festa della Polenta (Afenol), in occasione dell’anniversario dei vent’anni della “Festa dea Poenta” di Castelminio di Resana (TV). Si tratta di un’iniziativa promossa dall’associazione per ricostruire la vicinanza di due luoghi geograficamente molto distanti, ma uniti da tratti folkloristici fortemente connessi. Gli ospiti brasiliani visiteranno i capoluoghi della regione e parteciperanno alla festa della polenta prevista a Castelminio di Resana il 15 settembre, momento che culminerà con la firma del “Patto di amicizia della Polenta”. Dal 7 al 13 ottobre, una delegazione italiana sarà presente in Brasile per commemorare l’evento al di là del mar, in occasione dei festeggiamenti dedicati alla Festa della polenta a Venda Nova do Migrante momento di condivisione, che coordinerà conferenze, mostre e concerti all’insegna de l’Oro giallo, pubblicazione di Giorgia Miazzo e Gianluca Parise, che estenderà il suo studio sulle rotte del mais nel mondo, approfondendo le celebrazioni in questi due luoghi circoscritti.
Tra le iniziative promosse nei prossimi mesi, è prevista anche la partecipazione di una delegazione del Centro Studi Grandi Migrazioni al Palazzo del Cinema di Venezia, in concomitanza con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, previssta dal 28 agosto al 7 settembre. In programma per il mese di settembre è il progetto “Dolce la Vita” che si terrà a Carmignano di Brenta, iniziativa che incrocerà arti visive, musicali e teatrali per rendere omaggio all’identità e tradizione delle comunità venete nel mondo.
Un altro singolare progetto pensato dalla Camera di commercio italiana a San Paolo, ideato per celebrare l‘eccellenza italiana esportata in Brasile è il primo Premio Pittoresca Made in Italy, nato con lo scopo di mettere in risalto i settori economici più redditizi e apprezzati in tutto il mondo, figli delle migrazioni italiane in Brasile, tra i quali l’enogastronomia, Lifestyle & Wellbeing e il settore della tecnologia e dell’innovazione. Il bando permette a imprenditori italo-brasiliani e ad imprenditori italiani che abbiano trascorso almeno cinque anni di esperienza nello stato brasiliano di San Paolo.
Tra le arti per cui il popolo italiano si distingue in tutto il mondo e il cui legame con la cultura brasiliana ha permesso di ampliare il suo repertorio, è sicuramente la musica. In occasione della celebrazione, il 19 marzo scorso è stato tenuto un concerto per il pubblico della Sala Palestrina a Roma, con il fine di omaggiare le reciproche influenze musicali e le commistioni fra generi della Música Popular Brasileira (MPB) e la musica d’autore italiana. Sono stati interpretati brani brasiliani tradotti in italiano e riadattati da grandi artisti italiani e viceversa, un’occasione speciale per mettere ancora in luce l’incontro fra due culture straordinarie.
Un curioso itinerario di viaggio è stato presentato da Costa Crociere per ridisegnare e rivivere il percorso dei primi migranti. Crociera delle Radici Italiane sarà Costa Diadema che salperà da Genova il 30 novembre e approderà a Santos il 21 dicembre. Il programma prevederà 150 attività per celebrare musica, danza, cultura e sport con la collaborazione di vari organismi, tra cui l’Istituto italiano di cultura di San Paolo.
Tra le iniziative in vetrina ideate per commemorare l’anniversario delle prime partenze, non è da dimenticare il Giro del Mondo della Nave Vespucci, promosso dal Ministero della Difesa Italiano per celebrare l’unicità dell’italianità nel mondo. Il tour mondiale della durata di 2 anni è partito dal porto di Genova il 1 °luglio 2023, prevendendo tappe nei porti più importanti toccando gli oceani di tutto il mondo, a bordo dello storico veliero e nave scuola della Marina Militare italiana, emblema delle più antiche tradizioni navali, oltre che uno dei simboli più conosciuti dell’Italia nel mondo.
Proprio in questi giorni, l’imbarcazione si dirigerà verso le città sudamericana di Cartagena, per poi toccare Port of Spain e raggiungere le città brasiliane di Fortaleza e Rio de Janeiro.
La prima immigrazione italiana vide come mete principali gli stati del sud del Brasile, ma si distinse particolarmente a Curitiba e nel Paranà, senza dimenticare San Paolo e dintorni.
Curitiba è conosciuta anche per essere una città molto vivace dal punto di vista culturale; infatti, proprio qui la comunità italiana interpreta un ruolo acceso nella vita sociale della città. La comunità italiana di Curitiba è molto apprezzata anche dalle istituzioni; infatti, la viva rete sociale ha ideato un ampio programma di eventi che incontrano le varie arti e premiano le eccellenze italiane, una vetrina tutta italiana nel cuore della città pubblicizzata soprattutto attraverso i canali social, per omaggiare il Bel Paese, e per celebrare il 150° anniversario delle migrazioni italiane.
Con questa occasione, il Consolato Generale di Curitibaha festeggiato anche la Festa della Repubblica italiana, dislocando i festeggiamenti anche a Florianopolis, capitale dello stato di Santa Caterina e città culla di oriundi italiani. A Curitiba l’apertura dell’evento è stata inaugurata dal discorso della console generale Eugenia Tiziana Berti, nel Teatro Positivo alla presenza di 2.400 spettatori e delle massime autorità politiche, culturali, accademiche e amministrative locali.
La Berti ha sottolineato il ruolo fondamentale delle nuove generazioni, artefici dell’avvenire tutto da fare e coinvolte nella delineazione di un futuro che dovrà difendere la pace e uguaglianza sociale e internazionale. Sono state anche insigniti da onorificenze dell’Ordine della Stella d’Italia a quattro rappresentanze pubbliche che vantano origini italiane. A Florianopolis, l’evento ha avuto luogo a distanza di sei giorni da Curitiba, ribadendo la vicinanza della comunità a questa commemorazione, momento di condivisione e di promozione della diplomazia fra culture. La serata è stata allietata da un’iniziativa molto piacevole, che ha coinvolto e premiato i bambini della Escolinha della Fondazione Culturale Catarinense, per la creatività nella realizzazione di cartoline postali scelte per rappresentare l’Italia ed essere distribuite al pubblico presente in sala, che ha permesso di mettere in risalto il progetto promosso dall’Ambasciata italiana di Brasilia e realizzato dalle Poste brasiliane. dei francobolli commemorativi dei 150 anni dalla prima migrazione italiana.
San Paolo è oggi “la più grande città italiana”, essendo metà della popolazione di origine e discendenza italiana, come spiega Delfina Licata, studiosa della Fondazione Migrantes, nel suo volume Italiani nel paese verde-oro, edito da Tau Editrice nel 2013, confermando che il numero di oriundi italiani che vive nella città è di circa 25 milioni.
Per celebrare questo importante anniversario a San Paolo, le luci della città si sono tinte del tricolore italiano illuminando gli edifici pubblici più importanti tra cui il Monumento alle Bandiere, l’Edificio Matarazzo e il Ponte Estaiada. I festeggiamenti nella città sono stati commemorati da eventi estesi per tutto il corso dell’anno; di particolare rilievo è stata la cerimonia solenne tenutasi ad Alesp, che ha onorato la presenza di figure istituzionali italiane e, l’inaugurazione della mostra “Italianos do Brasil”, tenuta dall’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo ed esposta proprio all’Alesp. Il Festival della Repubblica Italiana, dedicato a un momento di condivisione per lo più musicale, ha visto come ospite il vincitore di Sanremo 2020 Diodato, che ha deliziato il pubblico con le sue doti canore.
Il progetto operistico “A Caminho do Interior” organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo ha permesso di diffondere le voci dei più grandi compositori italiani nello stato brasiliano attraverso una tournée capillare, ricca di diciotto tappe.
Il mese di luglio ha ospitato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per una settimana ricca di incontri in rappresentanza del Bel Paese e per la commemorazione dell’anniversario. La prima tappa si è aperta con l’incontro di Mattarella con il Capo dello Stato brasiliano Luis Ignacio Lula da Silva nel palazzo presidenziale di Brasilia. Coronato da una solida stretta di mano fra i due Capi di Stato, l’evento ha puntato gli occhi sui punti in comune di entrambi i rappresentanti, come la firma dell’accordo commerciale fra l’Unione Europea e gli stati del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) e le crisi internazionali dettate dai conflitti in Medio Oriente e in Ucraina. Il Capo dello Stato italiano ha ricordato le fatiche e la forza dei primi migranti italiani, ma anche posto l’attenzione sullo sbarco in Italia avvenuto nel luglio 1944 della forza di Spedizione Brasiliana che si schierò dalla parte degli Alleati e contribuì alla liberazione dell’Italia dal nazismo e dal fascismo. Mattarella ha reso visita anche alle comunità di Porto Alegre, colpita a maggio da devastanti alluvioni, causando tantissime vittime e dispersi, per dimostrare la vicinanza a queste terre, che sono state rifugio per tantissimi migranti italiani.
La visita di Mattarella in Brasile ha permesso di sancire importanti accordi fra i due Stati, come il reciproco riconoscimento delle patenti di guida e la stretta cooperazione in materia di turismo, università e centri di ricerca italiani e brasiliani; lo stato infatti incontra circa 750 mila persone iscritte oggi all’Aire, oltre ai 30 milioni di discendenti italiani. Le collaborazioni nella sfera culturale fra i due paesi sono il risultato dell’attrazione reciproca dei due paesi fra loro, figlia di un legame saldo intessuto nel tempo, ma allentato nell’ultimo tempo dalla controversa presidenza di Jair Bolsonaro.
1874-2024: I PRIMI 150 ANNI DALLA PRIMA MIGRAZIONE ITALIANA IN BRASILE di Alice Bettin
Si celebra nel 2024 il 150° anno dalla prima migrazione italiana in Brasile, annata dedicata alla commemorazione della prima partenza avvenuta il 21 febbraio 1874 di 388 migranti veneti e trentini, che partirono dal porto di Genova per sbarcare a Vitòria a bordo del vapore Sofia.
L’avvento dell’industrializzazione e la crisi agricola che travolsero le campagne italiane alla fine del 1800 spinsero infatti i primi italiani a migrare in Brasile, terra affamata di manodopera e ampiamente pubblicizzata dai connazionali europei all’estero e dallo stesso governo brasiliano, come luogo che prometteva prosperità, abbondanza ed equilibrio.
Questa ricorrenza viene celebrata nel corso di tutto il 2024 in Italia e in Brasile attraverso commemorazioni, eventi, conferenze e spettacoli dedicati alla memoria dei primi migranti e ai discendenti dei migranti di allora.
Per ricordare le prime partenze e per rendere omaggio allo stretto legame tra Italia e Brasile sul fattore comune dell’importanza delle migrazioni di ieri e oggi, le autorità del Parlamento brasiliano hanno infatti istituito il Dia Nacional do Migrante italiano per onorare un incontro fra culture che ha permesso di gettare le fondamenta per la creazione di un patrimonio condiviso.
In Brasile risiede, oggi, la più grande comunità di italo-brasiliani al mondo, che stima circa 32 milioni di persone, concentrate prevalentemente negli Stati di San Paolo, Minas Gerais, Espírito Santo, Rio Grande do sul, Santa Caterina e Paranà, ma anche con una migrazione interna più recente negli Stati del Mato Grosso o Rondônia.
Questi luoghi sono ancora oggi culla di tradizioni culturali, gastronomiche, ma anche linguistiche della cultura di provenienza dei primi migranti italiani. È possibile, infatti, incontrare alcuni anziani parlare ancora il Mantuan, il Cremones, il Furlan o il Bergamasco, ma sopratutto il Veneto-brasiliano, riconosciuto e tutelato come Talian, esportato dai primi migranti veneti in Brasile e idioma dichiarato parte del patrimonio culturale del Brasile dal 2014.
Intriso di riconoscenza è stato il contributo del il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti , in occasione del Dia Nacional do Imigrante italiano, che ha parlato dello stretto legame che ancora oggi c’è fra l’Italia e il Brasile, relazioni che non sono mai state spezzate dalla prima partenza dei migranti e che contribuiscono a un clima di cooperazione e di riconoscenza nei confronti dei veneti, ai quali i brasiliani devono lo sviluppo del loro paese grazie soprattutto all’esportazione della loro concezione della cultura del lavoro, alla partecipazione al primo sviluppo del Brasile nel settore dell’agricoltura, grazie allo spirito imprenditoriale che li caratterizza.
Ciambetti ha reso infatti onore alla comunità italiana in Brasile, ricostruendo la difficoltà delle prime partenze e riconoscendo quanto lo sforzo e la fatica dei primi migranti, che partirono con la loro valigia di carta alla ricerca di fortuna e stabilità per fuggire dalla miseria verso un paese affamato di manodopera, abbia permesso di gettare delle fondamenta solide per il progresso del Brasile.
Le prime azioni verso questa riconoscenza sono riconducibili già al 1950, quando, per volere del presidente Eurico Gaspar Dutra, venne posata la prima pietra per ricordare i primi immigrati italiani in Brasile.
Ciambetti nel suo discorso ha ricordato anche le tante le storie dei veneti-brasiliani, alcune di grandi successi, come quella della Tramontina, una società fondata nel 1911 da Enrico e Valentin Tramontina, emigrati veneti, che oggi gode di una posizione leader nel mondo con oltre 10 mila dipendenti, dieci stabilimenti distribuiti nel vasto territorio del Brasile, dove si producono ben 17 mila differenti articoli e, nella sola sede principale di Carlos Barbosa, la bellezza di un milione e 700 mila pezzi al giorno e con distribuzione e vendita in 120 Stati.
La forza dei migranti di ieri ha saputo, secondo le sue parole, pur tra mille difficoltà, essere alla base dello sviluppo del benessere in queste terre lontane, divise da un oceano, ma legate da un forte senso di gratitudine fra loro.
Nel corso del 2024 sono state e saranno ancora tante altre le celebrazioni e commemorazioni per ricordare questo anniversario, per avvicinare le migrazioni di oggi e di domani alle migrazioni del passato. I primi migranti veneti partiti alla volta del Brasile erano spinti dall’aspirazione di voler prendere parte all’impresa di plasmare un Paese, con il desiderio di integrarsi nonostante il salto verso l’ignoto e i pochi beni che portavano con sè e la speranza di creare per sè stessi e per la propria famiglia una vita migliore. Il Brasile è stato per i migranti veneti una terra generosa, che ha saputo regalare gioie e dolori, ma soprattutto accoglienza e opportunità, valori che hanno alimentato la gratitudine dell’Italia nei confronti di un luogo che al tempo era così lontano e che sarebbe poi diventato culturalmente molto vicino. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato l’intervento di Ciambetti invitando a riflettere sull’indivisibilità dei destini umani e sulla connessione profonda che lega l’identità dell’essere umano.
Il 21 febbraio 2024 si è tenuto infatti, presso l’Ambasciata brasiliana a Roma, un momento conviviale per inaugurare l’importanza di questa ricorrenza, che ha puntato sul favorire il consolidamento delle relazioni bilaterali fra Italia e Brasile, che godono già di un rapporto ottimale, come sottolineato da Renato Mosca de Souza, ambasciatore del Brasile in Italia. È stata sottolineata l’importanza del cordone storico, culturale ed economico che lega i due paesi.
La festa presso l’ambasciata brasiliana è stata momento di esordio del film-documentario di Edoardo Mariani, Arrivedersi, che ha intervistato i discendenti dei primi migranti veneti un secolo e mezzo dopo la prima partenza, testimoniando così come le origini e la lingua sono ancora vivi e protagonisti della loro cultura di appartenenza. Il docufilm celebra anche i discendenti dei migranti dal Trentino, all’epoca sudditi dell’impero austro-ungarico e del coraggio dimostrato a trasformare la foresta a loro sconosciuta e selvaggia in un territorio propizio ricco di possibilità e risorse. Inoltre, viene ricostruita la toponomastica della migrazione attraverso la storia delle comunità di italiani migranti che fondarono delle città nel sud del Brasile in nome della saudade della terra d’origine, come Nova Padova, Nova Treviso, Nova Trento e Nova Tirol.
Tra i progetti più interessanti spicca il Festival delle Grandi Migrazioni promosso dal Centro Studi Grandi Migrazioni, associazione nata nel 2021 con sede a Carmignano di Brenta (PD), con la volontà di creare un contenitore e di promuovere e diffondere la cultura dell’italianità del mondo, attraverso la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale dell’emigrazione del passato, del presente e del futuro. Questo festival ha raccolto nel corso del 2024 una serie di eventi per celebrare questo importante anniversario, con lo scopo di rafforzare le connessioni fra Italia e Brasile e riproporre storie, tradizioni e voci della cultura italiana nel mondo.
In occasione della Festa dea Trebiatura, tenutasi a Campodoro (PD) tra il 20 e il 23 giugno, è stata istituita una mostra fotografica per ricordare attraverso immagini e fotografie recuperate dagli archivi storici le prime partenze dei migranti italiani, accompagnata dalle musiche della migrazione e a momenti conviviali di ballo con abiti tradizionali per rispolverare la tradizione veneta esportata nel mondo. Il tutto accompagnato anche dalla possibilità di assistere al documentario “Racconti di due Mondi” (2019), viaggio attraverso gli stati brasiliani dove ancora oggi si respira aria di italianità, ricco di interviste ai discendenti dei primi migranti veneti in Brasile.
L’associazione ha poi sviluppato l’iniziativa “Viaggio di Sola Andata per la Merica”, che si è tenuta in concomitanza con la festa del migrante ad Ugento (LE) tra il 31 luglio e il 3 agosto, celebrando l’italianità fra Puglia, Veneto e Americhe.
Per accompagnare la Festa Nazionale dell’Agricoltura di Santo Stefano dal 1 al 5 agosto presso Concordia Sagittaria (VE), è stata promossa un’iniziativa per rendere omaggio alla polenta, cioè l’Oro Giallo, elemento di unione delle comunità italo-venete migranti, simbolo della povertà, del duro lavoro e della pellagra, ma anche filo conduttore di valori sentimentali e culturali che contraddistinsero le migrazioni venete nel sud del Brasile.
Tra i progetti più interessanti, spicca l’iniziativa “Il Patto di Amicizia della Polenta tra Venda Nova do Migrante nello stato di Espirito Santo in Brasile e Castelminio di Resana”, promossa dal Centro Studi Grandi Migrazioni, che porterà nel mese di settembre in Italia un gruppo di nove volontari originari di Venda Nova do Migrante, rappresentanti dell’Associazione Festa della Polenta (Afenol), in occasione dell’anniversario dei vent’anni della “Festa dea Poenta” di Castelminio di Resana (TV). Si tratta di un’iniziativa promossa dall’associazione per ricostruire la vicinanza di due luoghi geograficamente molto distanti, ma uniti da tratti folkloristici fortemente connessi. Gli ospiti brasiliani visiteranno i capoluoghi della regione e parteciperanno alla festa della polenta prevista a Castelminio di Resana il 15 settembre, momento che culminerà con la firma del “Patto di amicizia della Polenta”. Dal 7 al 13 ottobre, una delegazione italiana sarà presente in Brasile per commemorare l’evento al di là del mar, in occasione dei festeggiamenti dedicati alla Festa della polenta a Venda Nova do Migrante momento di condivisione, che coordinerà conferenze, mostre e concerti all’insegna de l’Oro giallo, pubblicazione di Giorgia Miazzo e Gianluca Parise, che estenderà il suo studio sulle rotte del mais nel mondo, approfondendo le celebrazioni in questi due luoghi circoscritti.
Tra le iniziative promosse nei prossimi mesi, è prevista anche la partecipazione di una delegazione del Centro Studi Grandi Migrazioni al Palazzo del Cinema di Venezia, in concomitanza con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, previssta dal 28 agosto al 7 settembre. In programma per il mese di settembre è il progetto “Dolce la Vita” che si terrà a Carmignano di Brenta, iniziativa che incrocerà arti visive, musicali e teatrali per rendere omaggio all’identità e tradizione delle comunità venete nel mondo.
Un altro singolare progetto pensato dalla Camera di commercio italiana a San Paolo, ideato per celebrare l‘eccellenza italiana esportata in Brasile è il primo Premio Pittoresca Made in Italy, nato con lo scopo di mettere in risalto i settori economici più redditizi e apprezzati in tutto il mondo, figli delle migrazioni italiane in Brasile, tra i quali l’enogastronomia, Lifestyle & Wellbeing e il settore della tecnologia e dell’innovazione. Il bando permette a imprenditori italo-brasiliani e ad imprenditori italiani che abbiano trascorso almeno cinque anni di esperienza nello stato brasiliano di San Paolo.
Tra le arti per cui il popolo italiano si distingue in tutto il mondo e il cui legame con la cultura brasiliana ha permesso di ampliare il suo repertorio, è sicuramente la musica. In occasione della celebrazione, il 19 marzo scorso è stato tenuto un concerto per il pubblico della Sala Palestrina a Roma, con il fine di omaggiare le reciproche influenze musicali e le commistioni fra generi della Música Popular Brasileira (MPB) e la musica d’autore italiana. Sono stati interpretati brani brasiliani tradotti in italiano e riadattati da grandi artisti italiani e viceversa, un’occasione speciale per mettere ancora in luce l’incontro fra due culture straordinarie.
Un curioso itinerario di viaggio è stato presentato da Costa Crociere per ridisegnare e rivivere il percorso dei primi migranti. Crociera delle Radici Italiane sarà Costa Diadema che salperà da Genova il 30 novembre e approderà a Santos il 21 dicembre. Il programma prevederà 150 attività per celebrare musica, danza, cultura e sport con la collaborazione di vari organismi, tra cui l’Istituto italiano di cultura di San Paolo.
Tra le iniziative in vetrina ideate per commemorare l’anniversario delle prime partenze, non è da dimenticare il Giro del Mondo della Nave Vespucci, promosso dal Ministero della Difesa Italiano per celebrare l’unicità dell’italianità nel mondo. Il tour mondiale della durata di 2 anni è partito dal porto di Genova il 1 °luglio 2023, prevendendo tappe nei porti più importanti toccando gli oceani di tutto il mondo, a bordo dello storico veliero e nave scuola della Marina Militare italiana, emblema delle più antiche tradizioni navali, oltre che uno dei simboli più conosciuti dell’Italia nel mondo.
Proprio in questi giorni, l’imbarcazione si dirigerà verso le città sudamericana di Cartagena, per poi toccare Port of Spain e raggiungere le città brasiliane di Fortaleza e Rio de Janeiro.
La prima immigrazione italiana vide come mete principali gli stati del sud del Brasile, ma si distinse particolarmente a Curitiba e nel Paranà, senza dimenticare San Paolo e dintorni.
Curitiba è conosciuta anche per essere una città molto vivace dal punto di vista culturale; infatti, proprio qui la comunità italiana interpreta un ruolo acceso nella vita sociale della città. La comunità italiana di Curitiba è molto apprezzata anche dalle istituzioni; infatti, la viva rete sociale ha ideato un ampio programma di eventi che incontrano le varie arti e premiano le eccellenze italiane, una vetrina tutta italiana nel cuore della città pubblicizzata soprattutto attraverso i canali social, per omaggiare il Bel Paese, e per celebrare il 150° anniversario delle migrazioni italiane.
Con questa occasione, il Consolato Generale di Curitiba ha festeggiato anche la Festa della Repubblica italiana, dislocando i festeggiamenti anche a Florianopolis, capitale dello stato di Santa Caterina e città culla di oriundi italiani.
A Curitiba l’apertura dell’evento è stata inaugurata dal discorso della console generale Eugenia Tiziana Berti, nel Teatro Positivo alla presenza di 2.400 spettatori e delle massime autorità politiche, culturali, accademiche e amministrative locali.
La Berti ha sottolineato il ruolo fondamentale delle nuove generazioni, artefici dell’avvenire tutto da fare e coinvolte nella delineazione di un futuro che dovrà difendere la pace e uguaglianza sociale e internazionale. Sono state anche insigniti da onorificenze dell’Ordine della Stella d’Italia a quattro rappresentanze pubbliche che vantano origini italiane.
A Florianopolis, l’evento ha avuto luogo a distanza di sei giorni da Curitiba, ribadendo la vicinanza della comunità a questa commemorazione, momento di condivisione e di promozione della diplomazia fra culture. La serata è stata allietata da un’iniziativa molto piacevole, che ha coinvolto e premiato i bambini della Escolinha della Fondazione Culturale Catarinense, per la creatività nella realizzazione di cartoline postali scelte per rappresentare l’Italia ed essere distribuite al pubblico presente in sala, che ha permesso di mettere in risalto il progetto promosso dall’Ambasciata italiana di Brasilia e realizzato dalle Poste brasiliane. dei francobolli commemorativi dei 150 anni dalla prima migrazione italiana.
San Paolo è oggi “la più grande città italiana”, essendo metà della popolazione di origine e discendenza italiana, come spiega Delfina Licata, studiosa della Fondazione Migrantes, nel suo volume Italiani nel paese verde-oro, edito da Tau Editrice nel 2013, confermando che il numero di oriundi italiani che vive nella città è di circa 25 milioni.
Per celebrare questo importante anniversario a San Paolo, le luci della città si sono tinte del tricolore italiano illuminando gli edifici pubblici più importanti tra cui il Monumento alle Bandiere, l’Edificio Matarazzo e il Ponte Estaiada. I festeggiamenti nella città sono stati commemorati da eventi estesi per tutto il corso dell’anno; di particolare rilievo è stata la cerimonia solenne tenutasi ad Alesp, che ha onorato la presenza di figure istituzionali italiane e, l’inaugurazione della mostra “Italianos do Brasil”, tenuta dall’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo ed esposta proprio all’Alesp. Il Festival della Repubblica Italiana, dedicato a un momento di condivisione per lo più musicale, ha visto come ospite il vincitore di Sanremo 2020 Diodato, che ha deliziato il pubblico con le sue doti canore.
Il progetto operistico “A Caminho do Interior” organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo ha permesso di diffondere le voci dei più grandi compositori italiani nello stato brasiliano attraverso una tournée capillare, ricca di diciotto tappe.
Il mese di luglio ha ospitato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per una settimana ricca di incontri in rappresentanza del Bel Paese e per la commemorazione dell’anniversario. La prima tappa si è aperta con l’incontro di Mattarella con il Capo dello Stato brasiliano Luis Ignacio Lula da Silva nel palazzo presidenziale di Brasilia. Coronato da una solida stretta di mano fra i due Capi di Stato, l’evento ha puntato gli occhi sui punti in comune di entrambi i rappresentanti, come la firma dell’accordo commerciale fra l’Unione Europea e gli stati del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) e le crisi internazionali dettate dai conflitti in Medio Oriente e in Ucraina. Il Capo dello Stato italiano ha ricordato le fatiche e la forza dei primi migranti italiani, ma anche posto l’attenzione sullo sbarco in Italia avvenuto nel luglio 1944 della forza di Spedizione Brasiliana che si schierò dalla parte degli Alleati e contribuì alla liberazione dell’Italia dal nazismo e dal fascismo. Mattarella ha reso visita anche alle comunità di Porto Alegre, colpita a maggio da devastanti alluvioni, causando tantissime vittime e dispersi, per dimostrare la vicinanza a queste terre, che sono state rifugio per tantissimi migranti italiani.
La visita di Mattarella in Brasile ha permesso di sancire importanti accordi fra i due Stati, come il reciproco riconoscimento delle patenti di guida e la stretta cooperazione in materia di turismo, università e centri di ricerca italiani e brasiliani; lo stato infatti incontra circa 750 mila persone iscritte oggi all’Aire, oltre ai 30 milioni di discendenti italiani. Le collaborazioni nella sfera culturale fra i due paesi sono il risultato dell’attrazione reciproca dei due paesi fra loro, figlia di un legame saldo intessuto nel tempo, ma allentato nell’ultimo tempo dalla controversa presidenza di Jair Bolsonaro.
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