Mi trovo in una parte di Africa situata nella sua estrema punta meridionale, bagnata dall’Atlantico e dall’Oceano Indiano, dove l’80 per cento della popolazione è nera, le stagioni sono invertite rispetto a quelle italiane e le albe e i tramonti spettacolari. Del Sudafrica colpiscono l’affascinante natura selvaggia, le immense ricchezze minerarie, in particolare di oro e diamanti e le sue città dinamiche, ma anche la mescolanza di etnie e di lingue che mostrano un Paese conosciuto come RainbowNation e che ha subito l’Apartheid, finito ufficialmente nel 1994, durato 46 anni, e che vede ancora fasi di assestamento tra bianchi, neri e meticci.
Un tratto distintivo del Sudafrica sono le sue tre capitali, ciascuna con una divisione delle funzioni: Pretoria è quella amministrativa e sede del Governo, mentre Città del Capo è la capitale legislativa e sede del Parlamento, invece Bloemfontein è quella giudiziaria e sede della Corte Suprema d’Appello.
Qui si parlano 11 lingue ufficiali, tra cui l’afrikaans, idioma che deriva dall’olandese portato dai coloni nel 1600 contaminato da altri influssi linguistici e usato dal 13,5% della popolazione, lo zulu parlato dal 22,7% degli abitanti, lo xhosa dal 16%, l’inglese dal 9,6%, il sotho del Nord dal 9,1%, il tswana dall’8%, sesotho 7,6, tsonga 4,5, swati 2,5, venda 2,4 e il ndbele 2,1.
Arrivo a Cape Town, città dalla profonda storia di resistenza e di libertà, e mi imbatto nella Table Mountain, una delle Sette Meraviglie Naturali del Mondo, esistente da 240 milioni di anni e regno floreale più ricco della terra. Poco più a sud, nell’estremità meridionale della penisola, il Cape of Good Hope è un’impressionante scogliera oceanica con l’avvistamento emozionante delle balene, creature giganti che emergono maestose compiendo spettacolari soffi. Sul litorale in granito la più grande colonia di pinguini sudafricani che dondolano sulla spiaggia, irresistibili e goffi comunicano emettendo dei ragli. Gli animali qui sono una grande gioia!
Un’altra ricchezza del Sudafrica è il sottosuolo, con platino, oro e altri minerali, come il carbone, con circa 1.600 miniere. La miniera d’oro di Tau Tona, a sud-ovest di Johannesburg, è tra le più profonde del mondo, raggiungendo quasi i 4 km e a Kimberley, capitale dei diamanti, il Big Hole è il più grande scavo realizzato interamente a mano dall’uomo.
Al Sudafrica appartiene il Parco Nazionale Kruger, riserva naturale con una biodiversità tra le più ricche del pianeta, dove pianure, foreste e savane lasciano spazio per ammirare i Big Five, ma si può avvistare anche il ghepardo, specie protetta e a rischio estinzione. Le giraffe vivono fino a 25 anni e sono alte più di 5 metri, sbucano silenziose dalla vegetazione e osservano, eleganti e timide, al contrario dell’agile zebra, mentre gli ippopotami di giorno restano immersi nell’acqua per mantenere la pelle idratata dato che il sole può provocare delle scottature con conseguenti ulcere, portandoli alla morte, perciò escono per pascolare solo a partire dal tramonto. Il rinoceronte bianco si nutre di erba e il nero, sull’orlo di estinzione, si nutre di fogliame, germogli e rami. A causa della caccia illegale si deve tagliare il suo corno per evitare il bracconaggio, donandogli la sopravvivenza ma togliendogli la sua difesa principale. Invece gli elefanti si spostano a gruppi insieme ai cuccioli dal passo incerto e giocherellone e i branchi guidati dalla leader più anziana sono matriarcali, dato che allontanano i maschi già da gravide.
Come appassionata della storia degli italiani, ho scoperto che a Johannesburg vivono migliaia di discendenti di emigranti arrivati a fine ’800 e negli anni ’50 e ‘60 del secolo scorso e sono maggiormente veneti e meridionali istallati nelle aree urbane. Qui si trova Casa Serena, accoglienza per anziani della comunità italiana e l’Italian Club, luogo d’incontro con strutture sportive, ricreative e di ristorazione. Anche l’Italian Club of Cape Town, fondato dagli immigrati verso fine anni ’60, ha creato un legame con le origini offrendo alla comunità ritrovo e condivisione, attività sociali e celebrando le tradizioni culinarie. A Pretoria non manca l’Italian Club, punto d’incontro che riunisce la comunità promuovendo la cultura e il patrimonio italiano con eventi come il Carnevale e la Festa della Repubblica, sostiene la letteratura, la gastronomia e celebra la Dolce Vita. Non posso poi trascurare di dire che in Sudafrica, durante la Seconda Guerra Mondiale, circa 94mila prigionieri di guerra italiani catturati in Nord Africa furono rinchiusi nel grande campo di britannico di Zonderwater. Il campo, vicino a Pretoria, era tanto esteso da essere chiamato Città del Prigioniero e inizialmente una tendopoli diventò un’enorme città con 14 blocchi, ospitando migliaia di uomini tra il 1941 e il 1947, trasformandosi nel più grande campo alleato della guerra. La vita difficile per i prigionieri migliorò con il colonnello Henrick che li aiutò a non soccombere allenandoli fisicamente e psicologicamente o dando loro un lavoro prima del graduale rimpatrio nel 1947.
Taccuino di viaggio dal Sudafrica di Giorgia Miazzo
Mi trovo in una parte di Africa situata nella sua estrema punta meridionale, bagnata dall’Atlantico e dall’Oceano Indiano, dove l’80 per cento della popolazione è nera, le stagioni sono invertite rispetto a quelle italiane e le albe e i tramonti spettacolari. Del Sudafrica colpiscono l’affascinante natura selvaggia, le immense ricchezze minerarie, in particolare di oro e diamanti e le sue città dinamiche, ma anche la mescolanza di etnie e di lingue che mostrano un Paese conosciuto come Rainbow Nation e che ha subito l’Apartheid, finito ufficialmente nel 1994, durato 46 anni, e che vede ancora fasi di assestamento tra bianchi, neri e meticci.
Un tratto distintivo del Sudafrica sono le sue tre capitali, ciascuna con una divisione delle funzioni: Pretoria è quella amministrativa e sede del Governo, mentre Città del Capo è la capitale legislativa e sede del Parlamento, invece Bloemfontein è quella giudiziaria e sede della Corte Suprema d’Appello.
Qui si parlano 11 lingue ufficiali, tra cui l’afrikaans, idioma che deriva dall’olandese portato dai coloni nel 1600 contaminato da altri influssi linguistici e usato dal 13,5% della popolazione, lo zulu parlato dal 22,7% degli abitanti, lo xhosa dal 16%, l’inglese dal 9,6%, il sotho del Nord dal 9,1%, il tswana dall’8%, sesotho 7,6, tsonga 4,5, swati 2,5, venda 2,4 e il ndbele 2,1.
Arrivo a Cape Town, città dalla profonda storia di resistenza e di libertà, e mi imbatto nella Table Mountain, una delle Sette Meraviglie Naturali del Mondo, esistente da 240 milioni di anni e regno floreale più ricco della terra. Poco più a sud, nell’estremità meridionale della penisola, il Cape of Good Hope è un’impressionante scogliera oceanica con l’avvistamento emozionante delle balene, creature giganti che emergono maestose compiendo spettacolari soffi. Sul litorale in granito la più grande colonia di pinguini sudafricani che dondolano sulla spiaggia, irresistibili e goffi comunicano emettendo dei ragli. Gli animali qui sono una grande gioia!
Un’altra ricchezza del Sudafrica è il sottosuolo, con platino, oro e altri minerali, come il carbone, con circa 1.600 miniere. La miniera d’oro di Tau Tona, a sud-ovest di Johannesburg, è tra le più profonde del mondo, raggiungendo quasi i 4 km e a Kimberley, capitale dei diamanti, il Big Hole è il più grande scavo realizzato interamente a mano dall’uomo.
Al Sudafrica appartiene il Parco Nazionale Kruger, riserva naturale con una biodiversità tra le più ricche del pianeta, dove pianure, foreste e savane lasciano spazio per ammirare i Big Five, ma si può avvistare anche il ghepardo, specie protetta e a rischio estinzione. Le giraffe vivono fino a 25 anni e sono alte più di 5 metri, sbucano silenziose dalla vegetazione e osservano, eleganti e timide, al contrario dell’agile zebra, mentre gli ippopotami di giorno restano immersi nell’acqua per mantenere la pelle idratata dato che il sole può provocare delle scottature con conseguenti ulcere, portandoli alla morte, perciò escono per pascolare solo a partire dal tramonto. Il rinoceronte bianco si nutre di erba e il nero, sull’orlo di estinzione, si nutre di fogliame, germogli e rami. A causa della caccia illegale si deve tagliare il suo corno per evitare il bracconaggio, donandogli la sopravvivenza ma togliendogli la sua difesa principale. Invece gli elefanti si spostano a gruppi insieme ai cuccioli dal passo incerto e giocherellone e i branchi guidati dalla leader più anziana sono matriarcali, dato che allontanano i maschi già da gravide.
Come appassionata della storia degli italiani, ho scoperto che a Johannesburg vivono migliaia di discendenti di emigranti arrivati a fine ’800 e negli anni ’50 e ‘60 del secolo scorso e sono maggiormente veneti e meridionali istallati nelle aree urbane. Qui si trova Casa Serena, accoglienza per anziani della comunità italiana e l’Italian Club, luogo d’incontro con strutture sportive, ricreative e di ristorazione. Anche l’Italian Club of Cape Town, fondato dagli immigrati verso fine anni ’60, ha creato un legame con le origini offrendo alla comunità ritrovo e condivisione, attività sociali e celebrando le tradizioni culinarie. A Pretoria non manca l’Italian Club, punto d’incontro che riunisce la comunità promuovendo la cultura e il patrimonio italiano con eventi come il Carnevale e la Festa della Repubblica, sostiene la letteratura, la gastronomia e celebra la Dolce Vita. Non posso poi trascurare di dire che in Sudafrica, durante la Seconda Guerra Mondiale, circa 94mila prigionieri di guerra italiani catturati in Nord Africa furono rinchiusi nel grande campo di britannico di Zonderwater. Il campo, vicino a Pretoria, era tanto esteso da essere chiamato Città del Prigioniero e inizialmente una tendopoli diventò un’enorme città con 14 blocchi, ospitando migliaia di uomini tra il 1941 e il 1947, trasformandosi nel più grande campo alleato della guerra. La vita difficile per i prigionieri migliorò con il colonnello Henrick che li aiutò a non soccombere allenandoli fisicamente e psicologicamente o dando loro un lavoro prima del graduale rimpatrio nel 1947.
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