Un viaggio al centro della terra: l’Amazzonia brasiliana di Alessandra Luisetto

16 Maggio 2025 Centro Studi Grandi Migrazioni Comments Off

Chi non ha mai sognato di viaggiare, almeno una volta nella vita, nella selvaggia foresta amazzonica? Forse non molti, a pensarci bene.

 

Il rischio di incontrare un animale pericoloso, giaguaro o serpente che sia, è sempre dietro l’angolo. Nei pochi villaggi distribuiti principalmente lungo i fiumi, poche o inesistenti sono le comodità di casa come televisore o lavatrice. L’energia elettrica è disponibile solo per alcune ore durante il giorno e internet, se è presente ed il cielo è limpido, funziona abbastanza bene in un unico punto del villaggio.

 

Ma che meraviglia svegliarsi con il canto dei pappagalli ara o con il verso delle scimmie urlatrici!

Che albe e che tramonti riflessi nelle acque del Rio Negro. Per non parlare delle costellazioni che si possono ammirare in mezzo al fiume, di notte, dalla canoa.

 

Ho messo piede per la prima volta in Amazzonia due anni fa, arrivando nel villaggio di Xixuaú, a circa 400 km da Manaus in Brasile e appena sotto l’equatore, e da lì continuo a tornare appena posso.

 

Cerco di aiutare la comunità locale (una decina di famiglie) che gestisce un progetto di ecoturismo: accompagno i visitatori da Manaus al villaggio, mi occupo di tradurre e mediare nelle interazioni con gli abitanti e durante le escursioni in foresta, per poi ritornare in città.

Non è un viaggio semplice: per raggiungere Xixuaú sono necessari due giorni di navigazione in battello, trascorrendo la notte in amaca. Non ci sono strade per arrivarci, ci si muove solo via acqua.

 

Gli abitanti di Xixuaú sono chiamati “caboclos”, ovvero una mescolanza di sangue indigeno, africano e portoghese che è caratteristico di molte zone del Brasile fin dalla sua scoperta.

Il villaggio ospita ecoturisti in alloggi in legno dalla pianta circolare, le “malocas”. Nella maloca principale poi si condividono i pasti, le ore di relax e gli incontri con le guide e le persone che vivono e lavorano nel villaggio. O con i bambini, che fin da subito ti coinvolgono nei loro giochi! E non può mancare, ovviamente, il campo da calcio.

 

Le persone che gestiscono la struttura fanno tutte parte della Cooperativa Xixuaú, creata e gestita dalla popolazione locale secondo i principi del turismo di base comunitaria.

Vivere a contatto con queste popolazioni, anche solo per alcuni giorni, è un’esperienza profonda e travolgente. Pur vivendo nella semplicità e nella difficoltà di procurarsi cibo ogni giorno, queste persone sono sempre sorridenti e generose, pronte a invitarti a pranzo per condividere il pesce appena pescato o la selvaggina appena cacciata.

 

Purtroppo l’Amazzonia è in serio pericolo a causa del riscaldamento globale: gli scorsi due anni, durante la stagione secca, il Rio Negro ha raggiunto il livello più basso da inizio Novecento. Molti pesci, tra cui i delfini rosa, sono stati trovati morti a causa dell’elevata temperatura dell’acqua e gli incendi si verificano sempre più spesso.

 

In questo senso, il progetto attivo a Xixuaú, così come altri che si trovano nell’area amazzonica, sono fondamentali per sostenere le popolazioni originarie che da anni vivono e proteggono la foresta dalle minacce del cambiamento climatico e della deforestazione illegale. E lo fanno anche per tutti noi, perché la conservazione della foresta amazzonica deve essere un impegno collettivo per garantire la nostra stessa vita sulla Terra.